23/07/13

Levante

 
 
Il sole muore alle mie spalle
tingendo il mondo di sangue
 
e innanzi a me, enorme,
s'alza la luna, rossa, piena.
 
Mi disegna la strada da percorrere
nella notte
e immersa nell'asfalto rovente
io traccio la mappa dei lividi della mia anima.



Ieri notte la luna era rossa.


Vuoto.

Ogni volta che affronto il viaggio di ritorno l'unica cosa che avverto è un senso di vuoto.

"Che tu possa trovare ciò che stai cercando.
Anche se per adesso non sai ancora cosa sia."

Queste le parole di una creatura stupenda che risponde al soprannome di La Rossa, lasciatemi alla vigilia della partenza.

Sono tornata, e ancora non so cosa cerco.

E non so cosa, questi tre giorni, mi abbiano dato.

Se non questo senso di vuoto, che mi accompagna ogni volta che ritorno alla mia vita.

"Chi parte per cercare..."

"Ma sta un po' zitta, che stai diventando ripetitiva!"

Non permetto alla solita rompipalle Vocina di continuare.

Non ora che è notte, che la Luna è Rossa (Vega attacca!!!), che sto guidando con il volume al massimo e le casse mi gridano nelle orecchie che "I am the wonderlust king (queen)...".

Anche se in realtà non ho mai viaggiato veramente. Anche se in realtà i miei viaggi sono tutti brevi, a meno che non perda la strada di casa, e allora possono durare anni, molti anni.

"E' inutile che ti affanni a cercare. Non lo troverai mai, perché tu non sai cosa vuoi."

Torna alla carica. Ci prova, quanto meno.

"Hai ragione, almeno su questo. Non lo so. E' per questo che cerco, e continuerò a cercare. Voglio solo trovare qualcuno che lo sappia per me. Che sappia dirmi cosa voglio davvero."


Vuoto.

Come questa autostrada, che di notte, illuminata da questa Luna, così grande, così rossa, pare un nastro di sangue coagulato.

Ci sono solo io, qualche raro camion, qualche auto.

Ci sono io, la Luna e il cielo.

Che mi schiaccia.

E avverto chiaro il desiderio di perdermi.

Abbandonarmi ad una volontà che non sia la mia.

A casa mi spoglio nuda davanti allo specchio ed ammiro i graffi ed i lividi che deturpano la mia anima, che mi ricordano che sono viva.

E improvvisamente capisco che una cosa la so.

Ne voglio altri.






7 commenti:

  1. Nemmeno io ho ben chiaro cosa sto cercando e quel vuoto ogni tanto arriva e ogni tanto se ne va.
    Però guidare su un'autostrada, con la musica, i pensieri (e sì anche quella vocina) e la luna così fa venire anche a me la voglia di perdermi per poi ritrovarmi un po' più diversa rispetto a prima.

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    1. A volte vorrei non ritrovarmi affatto.

      Però guidare con una luna simile a farmi strada è davvero stupendo.

      4 ore di viaggio abbondanti e lei sempre davanti a me, come un faro nella notte.

      Sono arrivata a destinazione prima ancora di essermene resa conto :)

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  2. Non so se sia meglio cercare e non trovare oppure cercare e trovare.
    In effetti la seconda ipotesi potrebbe suonare la migliore ma...per il fatto che le cose sono impermanenti, ti ritrovi poi a cercare qualcosa che conosci ma che non troverai mai più.
    Mentre invece, se non sai cosa cerchi...ti sorprendi ogni momento.

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    1. E' un bel dilemma, vero?

      Forse tutto sommato non sarebbe meglio raggiungere la pace mentale e dei sensi e smettere di cercare del tutto? :P

      Ma a questo punto non equivarrebbe a essere morti?

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    2. Esatto. Sarebbe come essere morti.
      Visto che ci siamo...perché non cercare? ;-)

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  3. Se hai almeno capito una cosa, è tanto: c'è gente che, tra andate e ritorni, non riesce a capire molto, di sé.

    Oggi pomeriggio dovrei riuscire a leggere altri episodi del tuo "poliziesco" :p

    Moz-

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    1. Ah, ma io non ho capito molto. Solo una cosina piccola piccola.

      Fammi sapere che ne pensi. E non è un poliziesco! :D

      Ora pubblico un'altro pezzetto :P

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