14/04/13

L’uomo del telefono


“Pronto”

Un attimo di indecisione. Non ricordavo che il tizio del drink bar avesse una voce così profonda e avvolgente. 

“Ciao Roberto. Non so se ti ricordi, sono la tipa dell’altra sera, quella del drink bar. Mi hai lasciato il tuo numero dicendo di chiamarti se volevo farmi un aperitivo, e magari una serata assieme.” 

“Non sono Roberto.”

Ecco perché la voce mi sembrava molto più bella.

“Oh, scusa, devo aver sbagliat…” 

“Per me non hai sbagliato affatto, bambola.” Bambola??? “Anzi, con quella voce da porca che ti ritrovi sono sicuro che hai fatto proprio il nu...”

“Ma fottiti!”

Click. 


Controllo e ricontrollo il tovagliolino di carta su cui un piuttosto ubriaco Roberto aveva scarabocchiato un numero di telefono. E questo? Sarà un sei o uno zero? Io ho fatto uno zero, vuoi vedere che era un sei? 

Riprendo in mano il cellulare e digito il numero 0 3 3 8 4 2 SEI non ZERO è un SEI...

Non faccio a tempo a terminare il numero che il telefono prende a squillare, il display mi comunica un numero così simile a quello che stavo componendo che non può essere altri che lo stronzo dalla voce profonda di poco prima. Maledetti identificativi di chiamata!

“Ma va a farti fottere da un gorilla in astinenza.” 

Comunico al telefono, senza rispondere. Continua a squillare. Tenace, l’amico. Ecco, ha smesso. Rifacciamo sto cazzo di numero. Roberto dovrà proprio farsela perdonare sta menata. 

Riprende a squillare. 

Adesso basta. 

“Che cazzo vuoi?” 

“Se mi riagganci il telefono in faccia non mi risentirai mai più.”

“…”

“Ma tu invece vuoi che io ti chiami!” 

Che figlio di puttana. Rimango zitta. 

“Tanto quel tuo Roberto sicuramente non è alla tua altezza. Non ti sei manco sprecata ad inserire il suo numero in memoria, altrimenti non avresti chiamato me per errore. O sei così cessa che te l’ha dato sbagliato apposta?”

“Ma lo sai che sei proprio una merda? Vedi di andare a fare in...”

“Da incazzata, la tua voce è ancor più arrapante di quando fai la gatta morta, bambola. Ti chiamo questa sera. Verso le undici. Fatti trovare. Sola. Senza quel Roberto di cui non ce ne frega un cazzo, né a te né a me. E metti il mio numero in memoria, che lo userai spesso, in futuro.” 

Click. 


...

E’ il momento di introdurre una nuova tessera del puzzle che mi compone, amico mio. 

Sei pronto ad affondare un po’ di più nella nebbia? 

Lo so che ci sei, là fuori. Ormai la nebbia è scivolata dentro di te, la malattia ti sta contagiando, e vuoi vedere quanto sono sporca, fino a che punto sono capace di arrivare. 

Vuoi seguirmi, ed io voglio che tu mi segua, forse voglio che tu arrivi ad inventare per me nuovi modi per dannarmi, perché ancora non mi basta ciò che sono. 


Non mi basta mai. 

Devo andare più a fondo, giù, nel vortice di passione, dolore e piacere che è la mia mente malata. 

Devo farlo, perché è l’unico modo che conosco per ricordarmi che io sono viva! 

Continua a spiarmi, da dietro la tenda, e se vuoi puoi anche sussurrarmi, io ti sentirò, in un modo o nell’altro. 

Ti ho accennato ad una nuova tessera. 

Questa ha un nome altisonante, importante. Sublime: 


CAOS!

o
CASO 

Se preferisci. 

L’unica divinità a cui io risponda.
L’unica certezza assoluta della mia vita. 

Non esiste nulla, al di fuori dell’energia sconsiderata, imprevedibile, del Caos, che ti pone ostacoli, deviazioni, tentazioni innanzi ai tuoi piedi, solo per impedirti di arrivare dove volevi, e portarti in luoghi inesplorati, lungo un sentiero fatto di piacere peccaminoso. 

Notte stellata - Vincent Van Gogh
Museum of Modern Art - New York


You must have chaos within you to give birth to a dancing star
(Bisogna avere il Caos dentro di sè, per generare una stella danzante)
F. Nietzsche


...

E’ notte. Solo la notte io mi sento davvero viva. Di giorno sopravvivo, lavoro, faccio ciò che devo, ma è solo un tirare avanti, non è vivere. Sono una creatura notturna, io. 

Sono passate le ventitre da svariati minuti e già avverto la tensione salire all’inverosimile.  

Tengo il cellulare fra le dita, senza suoneria, gli occhi chiusi, immobile, in attesa della vibrazione che mi comunicherà che Voce Profonda si è degnato di chiamare.

“Tanto non ti chiama.” Sempre lei, la vocina molesta, che si diverte a torturarmi.

“Se non chiama poco male, è solo uno stronzo” Le rispondo. Ecco, quando inizio a rispondermi è un brutto segno. Vuol dire che sto iniziando ad infilarmi in qualche pericoloso pasticcio cerebrale. 

“Anche tu sei solo una stronza,  sareste una coppia perfetta.” 

Non ho il tempo di ribattere perché il telefono inizia a vibrare fra le mie dita.

Di colpo, il cuore prende l’ascensore e va ad incastrarsi in un punto non meglio precisato della mia gola, rendendomi pressoché impossibile respirare, una lama rovente mi si conficca proprio al centro del diaframma ed un crampo così intenso da rasentare il dolore mi sconvolge il ventre. 

Rispondo, ma non parlo.

“Lo sapevo che mi avresti aspettato. Cosa c’è, non hai voglia di farmi sentire la tua voce da sirena, questa sera, bambola?” 

“Se mi chiami ancora bambola la prima volta che mi capiti sotto mano ti stacco l’uccello a morsi!” 

“Hai ragione, scusami.” Scusami? Mister tracotanza mi ha chiesto scusa??? “Una bambola è una creatura senza volontà, mentre tu di volontà ne hai fin troppa. E’ proprio questo il tuo problema.”

“Non sapevo di aver vinto una seduta psichiatrica gratuita. Mi sento onorata di tale analisi. Ti prego, continua.”

Uso il sarcasmo, perché è l’unica arma di difesa, contro quell’uomo che sembra conoscermi così bene, pur non sapendo manco il mio nome. 

“Non ho alcuna intenzione di fermarmi. Tu sei una bambina cattiva. E sei alla disperata ricerca di qualcuno che abbia più palle di te, e che ti metta al tuo posto. Solo che fino ad ora non sei mai riuscita a trovarlo.” 

“E invece ora... ci saresti tu, vero?” 

Ancora il sarcasmo, per mascherare che ho il respiro spezzato, e la testa che gira, ed il sangue che urla nelle orecchie. E che, non so come, è tutto così vero che sembra leggermi dentro. Aspetto solo che arrivi un idiota con un cartello con su scritto: <Sorridi, sei su scherzi a parte>!

“Hai detto bene, bimba. Ora ci sono io. Adesso fa la brava. Dormi. E domattina quando ti sveglierai pensandomi, masturbati. Poi va a comprare un vibratore. E tienilo vicino al letto. Per quando ti richiamerò.” 

Click. 

Se n’è andato. Non lo richiamo. Non vado a dormire. Il mattino dopo non mi masturbo e non compro nessun vibratore. 


“Ancora deve nascere l’uomo che mi dice cosa devo fare.” 




Eppure il gioco era iniziato, ed io stavo iniziando a sprofondare, ancora una volta. 

12 commenti:

  1. Mi sento a mio agio, qui.
    Vado anch'io ad aggiungerti al mio blogroll.
    Ciao! :)

    p.s.
    sperando tu faccia sparire quella fastidiosissima verifica parole (magari non sai di averla: ai nuovi il sistema la mette in automatico, e quando commenti sul tuo stesso blog a te l'odioso captcha non appare! se vuoi e se puoi, vai su impostazioni e rimedia... :D)
    ri-ciao!

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    1. Ben arrivato!

      Mi fa uno strano effetto leggere la frase: "mi sento a mio agio, qui."

      Credevo ci fosse un'atmosfera inquietante, da incubo, e mi fai crollare una mia personale speranza, ma del resto... la mia esistenza è fatta di speranze disattese e di ambizioni mai realizzate, quindi è perfettamente in linea con ciò che sono.

      Ho provveduto a togliere il captcha. Non sapevo che ci fosse, grazie della segnalazione! XD

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    2. Può darsi che io sia un individuo MOLTO perverso, eccentrico e deviato, e che sia questo il motivo del trovarmi a mio agio, quindi la tua speranza potrebbe anche non crollare... :-))))

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    3. Zio Scriba (Che tanto mi fa assonanza con il buon vecchio, amato Zio Tibia ^_*) mi ridai fiducia nelle mie convinzioni, con le tue parole :)

      Credevo ormai di essere una specie in estinzione ^_*

      Doppiamente benvenuto!!!!

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  2. Questo è il blog più inquietante che conosco e quando ci entro non mi sento per niente a mio agio...ma sai scrivere bene e per questo ci ritorno.

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    1. E questo credo che sia uno dei complimenti più belli che abbia mai ricevuto da quando scrivo.

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  3. Ahh il caos...quell'incredibile tensione vitale e primigenia chiamata a torto, dagli sciocchi, perversione.

    Ti crolla il mondo se ti dico che anche io qui mi sento a mio agio? Che la sincerità e la trasparenza nei confronti dei tuoi aspetti più squisitamente umani mi confortano?

    Quello che tu fai...denudarti... è l'unico modo per rimanere sani. Ed è anche l'unica forma di analisi della vita che abbia una qualche validità esistenziale, al contrario di tutta quella civiltà, quella sobrietà intellettuale e quel buongusto di cui ancora, nel ventunesimo secolo, non riusciamo veramente a liberarci...

    Manco fossimo Angeli, santtiddio.

    E adesso scusami questo sfogo becero e superficiale: 'sto cretino al telefono lo violenterei dal culo. Non sopporto i macho-men arroganti, per quanto intuitivi ed apparentemente cazzuti...
    Pardon. Mi ricompongo.

    Come dicevo, è bello perdersi qui, e stai tranquilla che metterò radici.

    Un saluto.
    Fabio.

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    1. Non è che mi crolla il mondo, ma mi pare strano, perchè sicuramente l'aria che si respira non è salubre e pulita.

      Ed io ti perdono lo sfogo, ma permetti ad una persona con un po' più di esperienza sulle spalle di darti un consiglio. Mai giudicare. Anche i Macho-men arroganti hanno un'ombra, nel fondo della loro mente, ed anche loro indossano una maschera, per poter andare avanti. Esattamente come tutti :) E' solo una maschera un po' più sgradevole di altre. E non sempre, la vittima è chi sembra esserlo. A volte vittima e carnefice si scambiano di posto, senza neanche accorgersene ^_*

      A presto!


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  4. Oh no non ho giudicato! Io non giudico mai nessuno. Non a caso l'ho chiamato sfogo e sono pienamente consapevole di quanta bellezza e splendida fragilità umana ci sia dietro a queste persone...con questo comunque non giustifico il loro comportamenti, pur senza moralismi...

    A dire il vero non giustifico nulla che leda alla libertà e alla dignità altrui, ed è verso il comportamento in sé che rivolgo la mia rabbia non alla persona.

    Scusami se non sono sembrato abbastanza chiaro XD Non mi spiego mai troppo bene...

    Un saluto! A presto ^-^

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  5. Mi correggo: non è che non giudichi mai nessuno: mi sforzo di non farlo, nei limiti del possibile ^-^

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    1. Fabio, la mia non era una critica, per carità!

      Sono l'ultima persona al mondo che potrebbe mai farlo. Solo un consiglio. Spesso sono proprio queste maschere sgradevoli che nascondono le persone più fragili :)

      Ben tornato e a presto! :)

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Siccome sono estremamente generosa, ho deciso di permettere anche agli utenti anonimi di commentare. Dati gli argomenti trattati, capisco che molti non vogliano mettere il loro nome, qua sotto, e per questo offro questa possibilità. Questo però non significa che abbiate la licenza di scrivere ogni cosa vi passa per la testa. Gli insulti gratuiti, ad esempio, verranno cestinati. Faccio affidamento sul vostro buon senso. E siccome questo è il MIO mondo, e qua vigono le mie regole, l'unico giudizio insindacabile ed inappellabile su cosa rientri nel buon senso spetta a me. Tutto quello che, a mio modesto parere, è spazzatura, verrà impietosamente cestinato. Mi riservo anche di ritornare sui miei passi, se la mia fiducia nel genere umano si dimostrasse mal riposta.