12/04/13

Cattiva

"La maestra dice che picchi sempre un tuo compagno, all'asilo. E' vero?"

Occhi verde muschio vagano per la stanza fino a fissarsi sulla finestra. 

"..." 

"Guardami quando ti parlo, per favore." 

Una nube di temporale oscura gli occhi della bambina che, ubbidiente, torna a guardare la madre in silenzio. 

"Allora, è vero che picchi Alessandro, all'asilo?"

"Si, è vero!"

"..."

"..."

"Perchè? Perchè picchi Alessandro? Cosa ti ha fatto?"

Il verde muschio viene sostituito dal colore marcescente degli stagni putridi, mentre la voce della bambina aumenta di tono fino a diventare stridula, acuta, rabbiosa. 

"Dice che da grande mi sposa e io non voglio. Io non mi voglio sposare. Così lo picchio. Così lui capisce che sono cattiva e non mi sposa più!"


...

Ero una bambina cattiva. 

Sono stata una cattiva ragazza. 

Ora sono una donna. Cattiva. 

Lo vedi, mio caro amico immaginario, il filo che sto svolgendo per te, nel tempo e nello spazio, per portarti fino in fondo al baratro dove si nasconde la bestia spaventosa che sono? 

Sto mantenendo la mia promessa, mi sto mettendo a nudo per te. E so che tu ci sei e mi spii, là, dietro la tenda volutamente socchiusa, dalla fessura, nella nebbia. 

Non posso essere diversa da ciò che sono. Non puoi chiedere ad una belva di non sbranarti, è nella sua natura divorare le proprie prede. 

Così non puoi chiedere a me di essere buona. La crudeltà è molto più appagante

Ma è un piacere che costa caro, ed io ho sempre pagato il conto molto salato. E non mi sono mai tirata indietro. Ma questo è un altro discorso, e ne parleremo un'altra volta. Ora l'argomento è la crudeltà, ed io ho il brutto vizio di divagare, ma non voglio farlo, ora, quindi ritorno all'argomento iniziale. 

Dicevo che sono crudele. Ma infinitamente generosa, nella mia cattiveria. 

Posso darti ogni cosa. Ma solo per il gusto di togliertela, nell'attimo in cui meno te l'aspetti. Così, senza una vera ragione, solo perchè sono una bambina cattiva. O forse perchè voglio che tu lo pretenda nuovamente, e mi imponga di dartene ancora di più. Mi costringa a dartene ancora di più!

Immagina una puledra selvatica, che non ne vuole sapere di essere domata e montata. Però non riesce a resistere al fascino di quella mano che regge lo zuccherino. Sarai così bravo da tendere la giusta esca, per farmi cadere nel tranello e avvicinarmi quanto basta per imprigionarmi, o otterrai solo di ricevere un poderoso calcio e farmi fuggire via? 

Ed io... io sarò così brava da farti desiderare di catturarmi, ammaestrarmi e rendermi tua? 


...

E' così complesso per me comprendere cosa mi muove. Ed è così complesso spogliarmi delle mie mille maschere. Le indosso da tanto tempo che ormai non mi è più possibile capire se sono io o loro. 


Non so chi sono. 
Ma sono cosa sono. 

Io sono l'eccesso.
Il peccato.
La malattia. 

E voglio diventare il TUO eccesso, il TUO peccato, la TUA malattia. 

In fin dei conti è solo un gioco. Insano e morboso. Dove in palio c'è un premio di poco conto. La nostra anima. Continuerai a giocare con me? 


There is no beast without cruelty.
(Non c'è belva priva di crudeltà.)
F. Nietzsche





Giusto per smentirmi e per non prendermi troppo sul serio,
 perchè in fondo non sono così cattiva come mi racconto, ti tolgo la curiosità.
Non mi sono mai sposata! 

2 commenti:

  1. Difficile che riesca a definire una persona cattiva. ...... Il cattivo per me è colui che fa del male per il gusto di farlo. ...
    Mi "spiace" per te ..... Non rientri in questa categoria :p

    RispondiElimina

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