07/05/13

L'uomo del telefono #5

"Raccontami una tua fantasia, bimba."

"Potere assistere all'estinzione della razza umana, prima di morire." 

Scoppia a ridere, dall'altra parte del telefono, la sua solita risata complice, divertita, così profonda ed avvolgente che all'improvviso la stanza pare rimpicciolirsi, e diventare improvvisamente molto più calda. 

"Intendevo un altro genere di fantasia." 

Malizia nel suo tono di voce, complicità, attesa. E' iniziato il gioco, e questa sera lo sta conducendo lui. So già dove vorrà arrivare, e già assaporo il gusto dell'attesa, fingendo di non comprendere.

"Un harem di venti uomini che mi adorano?"

Gli rispondo con tono lievemente interrogativo, quasi mi aspettassi che mi dica che è esattamente quel che intendeva sentire, mentre invece avverto uno sbuffare seccato, oltre al tintinnare di un'unghia sul vetro di un probabile bicchiere.

"Intendevo una fantasia sessuale. E non fare la collegiale, con me, che tanto non attacca."

La sua voce ora non ha nulla di avvolgente o complice, non c'è violenza, nel tono, ma la freddezza che comunica è più dolorosa di uno schiaffo ben assestato. Sento che, anche se non lo da a vedere, sta montando in lui la collera e per uno strano fenomeno di empatia anch'io sto iniziando a tremare, non di desiderio bensì di rabbia. 

Restiamo in silenzio per lungo tempo, a nutrire quest'ira che sta aumentando da entrambe le parti, come se fosse il frutto del nostro empio rapporto, poi, con sarcasmo, volutamente provocatoria, riprendo a parlare. 

"Sono spiacente per te, Voce Profonda, ma quando ho una fantasia tendo a realizzarla, per cui rimane fantasia per ben poco tempo." 

E proprio mentre gli rivolgo questa frase, con voce tagliente, rabbiosa, da qualche parte nella mia mente la me bastarda si risveglia e prende il sopravvento. 

Fisso la luce dell'unica candela che illumina la stanza, e d'improvviso le mie labbra si piegano ad un sorriso lascivo, neanche lui potesse vedermi, e la voce s'ammorbidisce, abbassandosi e diventando la "voce da sirena" che lui tanto apprezza e che fu la ragione per cui, ora, siamo qua, al telefono, due sconosciuti, ormai più intimi di tante coppie reali. 

"Però pensando a te, Voce Profonda, m'è nato un desiderio, proprio ora. E credo che potrebbe rispondere alla tua domanda." 

Sento che si rilassa un poco, merito sicuramente del mutato tono di voce, che ora sembra promettere piaceri proibiti di ogni sorta. 

"Sentiamo." 

"Chiudi gli occhi e lascia che ti racconti, lasciati guidare da me nella mia fantasia, ok?" 

Probabilmente annuisce in silenzio, ma non importa, perché ormai sono preda del gioco, e sono io l'attrice protagonista, e lui è il mio spettatore, e devo irretirlo, fino ad imprigionarlo nelle spire del mio racconto. 

"Ora vorrei il tuo corpo, qua, nel mio letto, supino. Ti vorrei completamente nudo, comodo, le mani intrecciate sotto al capo e i tuoi occhi nei miei. 

Vorrei che mi guardassi, senza lasciare nulla segreto del mio corpo, e poi salirei su di te, ma non ti accoglierei in me. 

Non ancora. 

Lascerei che il mio sesso carezzi il tuo, lo innondi di me, fino a sentire che mi vuoi, e solo quando ti leggessi negli occhi che stai impazzendo di desiderio, solo allora ti accoglierei nel mio ventre. 

Mi premerei con forza su di te, impalandomi su di te. 

E tu mi guarderesti carezzarmi i seni, e vedresti che la mia mano destra scende, giù, a giocare con il mio sesso." 

"Fallo." 

La sua voce, chiaramente eccitata dal racconto, mi interrompe per darmi un ordine che per una volta eseguo senza discussioni. 

Riprendo a descrivere la fantasia, e man mano che il racconto procede la mia voce si fa sempre più affannata, spezzata dai sospiri di quel piacere che mi sto concedendo con le mie stesse mani, mentre sento il suo, di respiri, farsi più pesante ed eccitato. 

"Tu saresti piantato dentro di me. Come una lama rovente si infilza in un pane di burro. Questa sarebbe la sensazione che proverei io. E questa sarebbe la sensazione che proveresti tu. Un caldissimo rifugio, che pulsa al ritmo delle mie carezze, dei miei respiri, del mio piacere." 

Ancora mi fermo, lascio che ogni immagine, ogni sensazione entrino profondamente in lui, prima di continuare. 

"Non mi muoverei, tu sentiresti chiaramente il mio piacere proprio perché non sarebbe accompagnato dal tuo. Capisci cosa intendo? E sentiresti come mi contrarrei su di te, stringendoti come in una tagliola, ed io sentirei il tuo sesso ad aumentare il mio piacere, ad opporsi a quella contrazione che è anche dolore." 

"..."

"Muoverei le mie dita sempre più velocemente, e tu sentiresti la mia vagina stritolarti sempre più forte, fino a gridarti... 

Sono la tua cagna." 

Conosco bene il mio corpo, so come e quando concedermi l'orgasmo, così decido di farlo coincidere con quello narrato dalla mia voce. Ansimo, e so che lui ha capito perfettamente che sono venuta. 

"Brava bimba, sai cosa devi dire, quando godi per me. Continua."

Sento il suo desiderio, vuole che proceda, che continui a raccontare, che termini la mia fantasia facendo arrivare al piacere pure lui.

"Mi sollevo da sopra di te, mi stendo, ti do le spalle e mi metto a dormire. Buonanotte." 

E con queste parole, pronunciate d'un fiato, come una fucilata, gli chiudo la conversazione in faccia e spengo il telefono, poi mi stendo davvero su un fianco, le spalle alla finestra, luogo in cui idealmente lo ho localizzato, e mi addormento immediatamente, ancora l'odore del mio piacere che riempie la stanza e la fiammella della candela, che danza nell'oscurità.

Il giorno dopo, quando riaccendo il telefono, trovo un suo messaggio:  

"Ieri sera sei stata davvero una stronza. Ed è per questo che ti adoro." 

Questa è stata la prima volta in cui ho vinto una partita, con lui. 



"If you wanna  have a good time
just give me a call"

Don't stop me now
Queen





9 commenti:

  1. L'estinzione della razza umana è una fantasia che non ha eguali.Tuttavia,anche il resto non mi sembrava malvagio :)

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    1. Se ti affascina l'idea dell'estinzione della razza umana da uno sguardo qua:

      http://it.wikipedia.org/wiki/Movimento_per_l'estinzione_umana_volontaria

      A presto :)

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  2. Beh, stavolta hai vinto tu. Palla (palle? :p) al centro.
    Gli hai fatto strozzare un orgasmo secondo me XD

    Moz-

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    1. L'ho detto che sono dotata di personalità multipla... è meglio non stuzzicare quella bastarda ^_*

      Non si sveglia molto spesso, ma quando lo fa, lo fa per bene... e non è poi facile rimetterla a nanna :P

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    2. Beh, allora aspetto di vedere cosa succede nel prossimo round XD

      Moz-

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  3. Diciamo che la parte erotica è fin troppo "normale", ma anche a me è piaciuta moltissimo la tua primissima risposta lassù, sull'estinzione. Mi ha fatto pensare a "Dissipatio H.G." di Morselli, un apparente incubo che in certi momenti di disperazione sembra invece il più dolce dei sogni... (a parte che poi sarebbe forse meglio salvarsi in due, a patto di poter scegliere molto accuratamente il partner... :D)

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    1. Non conosco il libro che citi, ma trattandosi di un mio concittadino mi sento molto in difetto e vedrò di rimediare al più presto.

      Riguardo la parte erotica non serviva ad altro che ad introdurre il concetto di stronza, che non ti da mai quel che vorresti avere, avrei potuto dilungarmi molto di più, ma preferisco fare che dire :P

      Riguardo la mia prima fantasia hai male interpretato... io non voglio sopravvivere all'estinzione, né da sola né in coppia. Voglio solo la soddisfazione di essere l'ultima, così, per essere certa che non ne rimase proprio nessuno :P

      Meglio, con le d? :)

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    2. Con le d direi tutto a posto... Certo, io avrei scritto "profonda E avvolgente", ma non si tratta di errori, si tratta di sfumature opinabili, questioni d'orecchio e di libera scelta (finché ci sarà, questa libera scelta, e non verranno a multarci per aver messo o non messo una d, dicendo che metterla o non metterla "offende" qualche categoria agguerrita o qualche simpatico permaloide prepotente...)

      Quando hai detto "concittadino" ho avuto un sussulto, perché Morselli ha vissuto a lungo a Gavirate, sul lago di Varese, a due passi dal mio paesino... Ma poi mi è venuto in mente che lui è di Bologna, e probabilmente era quello che intendevi...

      Ciao! :)

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    3. Per quanto ami il lago di Varese, come del resto ogni lago, mi riferivo proprio ai suoi natali :)

      Ciao! :)

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