Sono giorni strani, questi, amico mio.
Giorni in cui ogni cosa mi risulta sgradita, pesante. Qualsiasi cosa sia, solitamente, piacevole, in questi giorni mi suona come un dovere, imposto da una volontà superiore che non riconosco e a cui non posso fare a meno di ribellarmi.
Seppure non sia particolarmente facile ribellarsi a qualcosa che non sai neanche che sia. Più che altro è frustrante.
Ho passato l'intera esistenza a ribellarmi a qualsiasi cosa.
Convenzioni sociali, famiglia, doveri imposti da usanze in cui non mi riconosco, ruoli e schemi precotti, qualsiasi cosa ci si aspettasse da me è stata puntualmente disattesa.
E questo si evidenzia particolarmente con l'avvicinarsi del periodo festaiolo, quando tutti hanno un sorriso tale prestampato in faccia da chiederti in quale momento, assolutamente inconsapevolmente e per errore, hai varcato la porta che conduce in una realtà parallela dove viene distribuito gratuitamente LSD nell'acqua potabile e per quale fottuta ragione tu sia l'unica a non godere di tal benefico trattamento.
L'incalzante aumento di pubblicità natalizie mi mette di malumore, sentire una foca parlare con la voce stridula di una comica piemontese non mi diverte, al massimo mi fa pentire di aver acceso la televisione, oltre a ricordarmi perché non la guardi mai.
Poi, masochisticamente, comparo le pubblicità dei palinsesti stranieri delle medesime compagnie che asfissiano noi e mi chiedo anche se noi italiani siamo ritenuti tutti degli emeriti deficienti, dalle suddette, la verità è che lo siamo davvero ma questo è discorso che non ha niente a che vedere con questi strani giorni che sto vivendo.
Sono giorni strani, questi, amico mio.
Giorni in cui mi guardo attorno e mi vedo circondata da alieni, non mostri, bensì creature grottesche nella loro puerile uniformità a cui io non appartengo, e mi chiedo se gli alieni sono loro, o se l'unico alieno, in questa strana realtà fatta di sorrisi, luci, colori e canzoncine idiote, sono io.
E nel mio insano, assoluto egocentrismo, non può esistere che una sola risposta, mio caro amico.
Cosa provi, ora che sai di essere irrimediabilmente,
insanabilmente,
inguaribilmente
pazzo?
Perché, scusa... pazzi non lo siamo sempre stati, tutti?
RispondiEliminaMoz-
Il guaio è che la maggioranza non se ne rende conto, Moz :)
EliminaAnche a me, nel leggerti, è venuta in mente l'inquietante musichetta de "Ai confini della realtà"
RispondiEliminaCiao Mist
Baol ciao e bentrovato!
EliminaAi confini della realtà... mi sembra di viverci dentro molto spesso, è la mia colonna sonora personale! :)
ti capisco, capita anche a me :(
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